Pecco Bagnaia campione del Mondo della MotoGP: il suo storico trionfo è un’occasione da non perdere per il chivassese

Francesco Bagnaia, pilota chivassese della Ducati campione del Mondo in MotoGP, è una ventata di aria fresca per il nostro territorio: piazza d’Armi trasformata in una nuvola rossa, entusiasmo e orgoglio per Chivasso e il chivassese, la città e i cittadini protagonisti di telegiornali nazionali e internazionali.
Al di là del doveroso tributo a un campione in pista e fuori, come testimoniano le parole di tante persone che lo hanno conosciuto e seguito in questi anni, il mio auspicio è che il suo trionfo e il suo attaccamento al luogo in cui è cresciuto possano essere anche un volano economico per il nostro territorio. Lo avevo già proposto in tempi non sospetti e, a maggior ragione, lo ribadisco oggi: trasformare la pista dell’area ex-Lancia in un luogo attrattivo per gli appassionati e, perché no, per i giovani che vogliono seguire le orme di Pecco rappresenta sia un’opportunità per riqualificare una struttura storica della città, sia per rendere Chivasso più attrattiva e al centro di un progetto che si apre a molteplici possibilità di sviluppo, a partire da un rapporto stretto con l’Academy di Valentino Rossi di cui lo stesso Pecco Bagnaia è esponente. Sono davvero numerosi i motociclisti in cerca di una “casa” in cui perseguire in sicurezza la propria passione. Passione che li porta spesso nei motodromi fuori regione: a Chivasso, sarebbe la prima ed unica “casa” in Piemonte.
Bene, dunque, l’idea del Comune di Chivasso di gemellarsi con Tavullia, città natale di Valentino Rossi, ultimo campione del Mondo italiano prima di Bagnaia e suo mentore: è un’idea che certamente la presenza di ieri a Chivasso della sindaca della cittadina pesarese rafforza. Ma con la pista per motociclisti nell’area ex Lancia si potrebbe fare un passo in più, magari coinvolgendo la Regione Piemonte.
Lo sviluppo passa necessariamente dalla capacità di innovare, cogliendo le occasioni che si presentano, dalla passione per il proprio territorio e da un pizzico di capacità di sognare.

Sanità: facciamo interventi come la rimozione del tumore da 70kg, ma alla qualità non corrispondono valorizzazione e attrattività adeguate

La Sanità piemontese dimostra spesso il suo valore, come nel caso dell’intervento che, alle Molinette, ha permesso di salvare una giovane donna rimuovendo un tumore di oltre 70 kg, ma non soltanto.

E’ ovvio che, se lo affermo, è perché sto per metterci un “ma”: in questo caso il “ma” è piuttosto grosso. E vale centinaia di milioni di euro. La Lombardia, infatti, incassa in un anno tra i 300 e i 500milioni di euro per pazienti che da altre regioni vanno a curarsi nelle sue strutture, mentre il Piemonte qualche (poche) decine, stando ai dati Agenas sulla mobilità sanitaria.

In Piemonte abbiamo tutte le migliori esperienze in campo sanitario, che ci possono consentire di diventare un modello per l’Italia. Lo siamo già per l’offerta di salute. Possiamo diventarlo anche in termini economici, perché ricerca sanitaria, scienza, alta tecnologia e istruzione generano un altissimo valore aggiunto per un territorio.

La sfida è la costruzione di un sistema che punti non solo alla qualità, ma anche all’attrattività del sistema sanitario piemontese, in modo da colmare questo gap enorme, più “promozionale” che tecnico, che ci separa dalla Lombardia, ma anche dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dal Veneto, dal Friuli e che ci pone al livello del Molise, con tutte le grandi differenze tra le due regioni, a cominciare dal numero di abitanti.

Guardate che non stiamo parlando solo di conti pubblici: parliamo di posti di lavoro, di denaro per la ricerca, di sviluppo del territorio. Comunque, avremo modo di tornare sull’argomento.

Rendiconto 2021 – Assestamento 2022

Oggi in Aula a Montecitorio sono intervenuto per Forza Italia in discussione generale sul Rendiconto 2021 e sull’Assestamento 2022.
Il 2021 è stato ancora caratterizzato dalle normative di contenimento del Covid, ma ha comunque visto numeri in miglioramento rispetto al quadro di finanza pubblica e dal punto di vista contabile. Dati che i primi due trimestri del 2022 hanno confermato, con una crescita già stimata al +3,4% a fine anno e con il raggiungimento del PIL pre-Covid. Ciò si è registrato grazie alle entrate fiscali, sia dirette a seguito della fine delle restrizioni per tante attività economiche, sia indirette, purtroppo come esito di un aumento dei prezzi generalizzato e significativo.
Nel mio intervento a nome del gruppo di FI ho ricordato l’esigenza di:
❇️ una tassazione che non precluda la crescita economica;
❇️ una previdenza complementare da promuovere, sia in forma collettiva, sia in forma individuale, per consentire a chi oggi lavora di mantenere un tenore di vita costante quando andrà in pensione. È corretto lavorare sul “quando” andare in pensione, ma è certamente più importante ragionare sul “quanto” riteniamo adeguato;
❇️ una politica che favorisca l’aumento della produttività delle nostre imprese e delle nostre pubbliche amministrazioni: fare meglio, con meno risorse;
❇️ una crescita del numero di lavoratori dipendenti e autonomi in rapporto alla popolazione, per raggiungere il tasso di occupazione di Paesi come Francia e Regno Unito.
Potete trovare cliccando qui il mio intervento integrale!

Una riflessione su “Mirafiori sostenibile”

Mirafiori sostenibile
È il titolo col quale La Stampa oggi annuncia che Stellantis utilizzerà lo storico stabilimento torinese (anche) per farne un hub finalizzato al riciclo delle batterie elettriche del gruppo.
Bene, trattandosi di un investimento su Torino. Non benissimo, se ci si pone il tema di quale sarà il destino della cosiddetta Turin Valley, quell’ecosistema, cioè, fatto di circa 400 aziende dell’indotto automobilistico, con i suoi più di 40.000 dipendenti.
Un intero comparto della motoristica e della componentistica che – nel passaggio che l’UE ci sta imponendo dal motore endotermico, senza neanche considerare l’evoluzione tecnologica, a quello totalmente elettrico – rischia più di tutti di perdere posizioni in termini di valore della produzione e, in ultima analisi, di numero di occupati.
Ma Torino e il Piemonte possono permettersi di rinunciare alla propria vocazione industriale e ad un’economia orientata alla produzione, sostituendole con la pur auspicabile promozione dell’economia circolare, in questo caso rappresentata, appunto, dallo smaltimento e dal riciclo delle batterie?
Mi permetto di dissentire. E di voler lavorare per un titolo diverso, che potrebbe – e dovrebbe! – suonare più o meno così: Mirafiori produttiva.

30 anni dalla strage di Via d’Amelio

19 luglio 1992, lo Stato di nuovo sotto attacco. La mafia uccide Paolo Borsellino e gli agenti Catalano, Loi, Li Muli, Cosina e Traina.
Oggi, trent’anni dopo, per noi ventenni di allora il coraggio e il senso dello Stato di Borsellino restano l’esempio di impegno per la Nazione.

Algoritmo VeRa

Fisco: GIACOMETTO (FI), ok strumenti per recupero evasione ma ora meno tasse
(LaPresse) – “Con la conclusione dell’iter di autorizzazione da parte del Mef e del Garante per la Privacy, prossimamente entrerà ufficialmente in servizio l’algoritmo VeRa, acronimo che sta per ‘verifica dei rapporti finanziari’ e dietro cui si cela una nuova modalità per definire i rapporti tra fisco e contribuenti. Si tratta, infatti, dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per individuare anomalie tra redditi, conti correnti, movimenti effettuati, monitoraggio degli acquisti digitali e molto altro ancora. L’Agenzia delle Entrate accoglie con favore questo nuovo strumento, assicurando che darà un grosso contributo nel migliorare e ampliare la lotta all’evasione. Per quanto ci riguarda, ci permettiamo di essere meno ottimisti, anche in considerazione della pressione fiscale complessiva che grava su chi ha ancora la forza per fare impresa in Italia. Peraltro, proprio in merito a questo strumento, si è a lungo discusso in occasione dei lavori dell’indagine conoscitiva relativa alla ‘Digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali’ ad opera della Commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria”.
Così in una nota Carlo Giacometto, capogruppo di Forza Italia in commissione Anagrafe tributaria e componente della commissione Finanze della Camera dei deputati.
“Forza Italia – ha aggiunto – ha lavorato affinché nel testo finale fosse recepito, come poi in effetti è avvenuto, il principio secondo cui il giudizio sull’affidabilità fiscale del contribuente non sia affidato senza verifiche alle sole operazioni di intelligenza artificiale, ma sia in ogni caso verificato con l’approfondimento del ‘fattore umano’. Se VeRa riuscirà, senza pericolose distorsioni o abusi del suo utilizzo, ad assicurare un miglioramento nel recupero dell’evasione, sarà senz’altro una buona notizia. L’auspicio è che, come ogni strumento in mano all’Agenzia, ne venga fatto un utilizzo intelligente e non vessatorio: in una parola, pro-contribuente.
Anche perché l’esigenza ineludibile è quella di immaginare e realizzare strumenti per ridurre il carico fiscale, su cittadini e imprese: ecco l’algoritmo di cui gli italiani sentono urgentemente la necessità.”