Centoventicinque. È l’entità, in miliardi di euro, delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario nazionale. Circa il 12% della spesa pubblica complessiva della nostra Nazione, che come sappiamo dopo la pandemia ha abbondantemente superato i 1.000 miliardi annui.
Nel Giorno della Memoria abbiamo il dovere di ricordare le vittime dell’Olocausto e gli orrori del passato, e di vigilare affinché le odierne forme di antisemitismo e di odio nei confronti di Israele non trovino alcuno spazio. Il pericolo c’è, oggi come ieri. A ciascuno di noi il compito di trasmettere la lezione della storia alle nuove generazioni.
Spesso in passato ho avuto l’impressione che l’Anci nazionale si configurasse come una sorta di dipartimento del PD.
A Novara e Vercelli riparte la mobilitazione per avere una fermata sulla linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Milano.
Proprio nei giorni scorsi mi interrogavo sul destino della linea 2 della metropolitana di Torino, pensando all’interesse principale del cittadino-contribuente: quando, cioè, sarebbe entrata effettivamente in esercizio, quantomeno la prima tratta di circa 10 chilometri tra Rebaudengo e il Politecnico.
La Città Metropolitana così non funziona. Anzi, non ha mai funzionato.
C’è da augurarsi che su un tema così importante per lo sviluppo del nostro territorio quella di ieri non sia stata l’ennesima iniziativa-spot, buona per una conferenza stampa di fine anno, ma poi prontamente riposta nel cassetto per qualche anno.
Oggi pomeriggio Fratelli d’Italia chiuderà l’evento del suo Decennale a Roma, in Piazza del Popolo. Non a caso, molti organi di informazione hanno accostato il traguardo raggiunto alla crescita elettorale del partito: dal 2% al 26% di tre mesi fa, un risultato che gli ha consentito di guidare il centrodestra e di portare la sua leader Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Pochi giorni fa è stata pubblicata la classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane. Per Torino? Pessime notizie.